Progetto “Dal Web all’Arteterapia”

IL CENACOLO

Associazione di volontariato per disabili – O.n.l.u.s..

Progetto di attivazione di un Atelier di  Arteterapia    per gli  ospiti della comunità “Il Cenacolo ” di Trieste.

PREMESSA: L’arteterapia

L’attivazione di un’ atelier di arteterapia a beneficio delle persone disabili accolte nella Comunità, si inserisce all’ interno di un percorso riabilitativo più ampio, indirizzato al sostegno e al recupero di abilità intellettive e relazionali   che  permettano un adeguato inserimento all’interno del contesto sociale.

In questa ottica, si inserisce a pieno titolo l’ Arteterapia, che punta a stimolare un processo di crescita dell’individuo a partire dalle capacità  e potenzialità della persona e non dai comportamenti disfunzionali.

La caratteristica di questa disciplina, è l’utilizzo di strumenti espressivi in grado di agevolare  l’instaurarsi di un dialogo basato principalmente sul linguaggio visivo.  Nella cornice di un’ ambiente accogliente e protetto l’arteterapeuta accompagna la persona nella scoperta e nell’uso  di tali strumenti, dai più tradizionali: il disegno, la pittura e la scultura a quelli  più attuali: il computer, la fotografia e internet; sottolineando come gli uni e gli altri  partecipino di concerto alla creazione di un progetto comune. Durante il percorso, infatti,  attraverso la produzione di manufatti artistici, la persona sviluppa  una sempre maggiore autonomia e sicurezza nella gestione dello strumento artistico e diventa in grado di poter esprimere esteriormente  pensieri, emozioni, desideri che sa di poter gestire, nell’atto concreto del  “fare arte”. Il segno grafico diventa espressione di Sé, tangibile e visibile.

 RISORSE UMANE

Il conduttore: L’atelier è condotto da Monica Marson, un’ arteterapeuta formata presso la scuola “ArTeA” di Milano, con diploma di Laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche. Nel 2007 ha conseguito la Patente Informatica Europea (ECDL) presso il Centro Servizi Informatici Ateneo (CSIA) dell’Università di Trieste. Educatrice  e socia de  La Quercia Cooperativa Sociale di Trieste, lavora nell’ ambito della salute mentale e area minori.

Con la collaborazione della Cooperativa sta portando avanti progetti di diffusione dell’ arteterapia come nuovo strumento di dialogo e aiuto alla persona.

La scuola di Arteterapia: La scuola di Arteterapia ArTeA, nasce dall’attività di professionisti operanti nel Comitato Italiano per le Artiterapie (CixAT) e dal 1996 riuniti nell’Associazione ArTeA che promuove la formazione e la divulgazione in campo sociosanitario nei programmi di prevenzione e cura. Numerose sono le collaborazioni con associazioni, enti pubblici e privati operanti nel sociale. La rete ArTea si sviluppa su tutto il territorio italiano grazie anche alle diverse sedi delle scuole presenti a Milano, Pordenone,  Bolzano, Cagliari e Palermo. Inoltre, l’Associazione ArTea  è accreditata dall’A.P.I.Ar.T.(Associazione Professionale Italiana degli ArteTerapeuti).

 ALTRE FIGURE COINVOLTE NEL PROGETTO

Equipe Educatori della Comunità il Cenacolo.

Webmaster per la creazione/manutenzione del sito internet della Comunità

Servizi di riferimento.

 METODOLOGIA

Il Modello teorico di riferimento adottato dalla scuola ArTea è il modello Polisegnico ideato e sviluppato da Achille De Gregorio, fondatore e preside della scuola ArTea. Questo modello teorico mette al centro del processo terapeutico il “fare artistico” considerato l’ elemento essenziale per arrivare ad una comprensione del mondo interno e relazionale della persona. L’arte è un linguaggio composto da regole e strumenti specifici che si possono leggere e comprendere. Linee, colori, forme, luci e ombre, ritmi, equilibri e simmetrie costituiscono un codice visivo che va letto e raccolto dall’arteterapeuta in una cartella strutturata in modo tale da effettuare un’analisi dettagliata del prodotto artistico e del percorso della persona in atelier. Il medium artistico prodotto si pone tra arteterapeuta e paziente come oggetto comunicante che non è vincolato al risultato estetico. Lo scopo dell’ arteterapia infatti, non è fare mostre o scoprire potenziali artisti, ma utilizzare il prodotto artistico come oggetto mediatore che ha valore in quanto frutto dell’investimento della persona.

FASI DEL PROGETTO

Il percorso arteterapeutico prevede la suddivisione del trattamento in tre fasi. Nella fase iniziale di  “osservazione” si procede alla sperimentazione dei diversi materiali e delle tecniche artistiche al fine di conoscere e avvicinare la persona all’arte e al mezzo artistico, in modo da generare  interesse e curiosità. Passaggio successivo è il “trattamento”: stabiliti gli obiettivi su cui lavorare, si guida la persona in un percorso di crescita migliorando la qualità del suo fare artistico e aiutandola a vivere il momento in atelier come uno spazio di profonda soddisfazione e benessere.

Nella fase finale di “verifica” si valuta l’andamento del percorso sulle opere prodotte, sull’evoluzione nell’uso dei materiali e delle tecniche, consapevoli del fatto, che ciò che appare nel prodotto artistico, corrisponderà anche ad uno sviluppo del mondo interno della persona. Si valuterà inoltre, insieme all’ equipe di riferimento, la necessità di porre nuovi obiettivi da raggiungere all’interno del percorso arteterapeutico in base alle esigenze manifestate dalle persone ed all’evoluzione del loro percorso riabilitativo fuori dall’ atelier.

FINALITA’

  • Offrire un momento di incontro individuale ed espressamente dedicato alle persone che diventi un’attività soddisfacente di cui possano godere appieno nella  quotidianità.
  • Creare una relazione di fiducia con l’arteterapeuta attraverso lo strumento condiviso del mezzo artistico.
  • Adoperare una forma comunicativa alternativa al canale verbale che permetta l’espressione di stati interni superando la frustrazione della comunicazione verbale.

SETTING

Il luogo  scelto per svolgere l’atelier di arteterapia si colloca presso la  Ludoteca “Scubidù” (via alle Cave n.55 -Trieste). Si tratta di una stanza ben illuminata  e di facile accesso anche per soggetti con ridotte capacità motorie. I locali sono messi a disposizione a titolo gratuito dalla Cooperativa Sociale La Quercia.

L’ atelier di arteterapia richiede uno spazio espressamente dedicato, che diventi sede fissa degli incontri, un’ ambiente accogliente che favorisca la libertà espressiva della persona e che rappresenti una situazione diversa rispetto al quotidiano.

 MATERIALI E ATTREZZATURE: antico e moderno

 I materiali e gli strumenti artistici vengono suddivisi in base alla tipologia in materiali secchi, umidi, plastici e supporti multimediali e occuperanno spazi diversi all’interno della stanza. La scelta di affiancare all’uso degli strumenti artistici tradizionali l’uso del computer ha il preciso scopo di mettere a disposizione uno strumento molto attuale e facilmente accessibile con l’acquisizione di alcune nozioni di base.

Al fine di favorire l’accesso a questa risorsa, l’arteterapeuta  fornisce i contenuti necessari riguardanti:

  • il funzionamento base del computer (accensione, spegnimento);
  • i suoi componenti ed il loro uso (tastiera, video touch screen, mouse);
  • internet (cos’è e come funziona);
  • uso di programmi specifici di grafica (Paint, Fresh Paint, Adobe Photoshop, Comic Life).

L’uso di queste risorse è fondamentale a livello di progettazione e creazione dei manufatti artistici perché permette di sviluppare dei modelli grafici intuitivi e di effettuare lo studio di elementi grafici importanti come la prospettiva e il colore. Inoltre l’accesso ad internet permette una maggior fruibilità di immagini e contenuti utili al percorso.

 I  TEMPI DEL PROGETTO

Il percorso di arteterapia ha una durata complessiva di un anno, prevede  singoli incontri settimanali di un’ora/un’ora e mezza.

A CHE PUNTO SIAMO

Il progetto si è avviato nel gennaio del 2015 ed è attualmente ancora nella fase di “osservazione”. Le ragazze, residenti nella Casa Famiglia “Il Cenacolo” di Trieste, stanno prendendo confidenza con gli ambienti, i materiali e le arteterapeute. Si sono da subito dimostrate entusiaste e curiose, e tutto fa pensare al meglio per la prosecuzione.

 CONTRIBUTI  E  FINANZIAMENTI AL PROGETTO

il progetto si può realizzare grazie al contributo dell’Associazione UNICREDIT FRIULI VENEZIA GIULIA per la Solidarietà ONLUS

 CONTATTI

Ideatore del Progetto:

Monica Marson, Arteterapeuta ArTea, Educatrice Area Psichiatria e Minori Cooperativa sociale La Quercia

Supervisione del Progetto:

Luigi Mattiussi, Responsabile Comunità “Il cenacolo ONLUS- Casa famiglia”

Patrizia Morra, Tutor ArTeA, Arteterapeuti Associati e Responsabile della formazione ArTeA Nord-Est.

 

 

Tessere La Rete

“TESSERE LA RETE dell’integrazione sociale” è un progetto rivolto alle Associazioni triestine e viene realizzato dall’ACCRI (capofila) in partenariato con le associazioni: A.L.I.C.E., A.Ma.Re il Rene, il Cenacolo, il Centro Aiuto alla vita, il Mosaico; le altre Associazioni promotrici: AUSER, Bio Est, Senza Confini – Brez Meja, De Banfield e San Martino al Campo, hanno assicurato la loro disponibilità a collaborare per la buona riuscita dell’iniziativa.

L’iniziativa è finalizzata a mettere in rete e a condividere le esperienze e le competenze delle diverse realtà associative triestine per una più efficace testimonianza a favore della comunità locale. Oprativamente il progetto prevede la realizzazione di alcuni incontri conoscitivi e formativi con l’obiettivo di “Migliorare la capacità e le competenze delle associazioni di Volontariato triestine a lavorare in sinergia per rinsaldare i legami sociali tra le stesse e nella comunità valorizzando i rispettivi ambiti d’intervento”.

Obiettivo implicito del progetto è di promuovere e realizzare, tramite il coinvolgimento della pluralità delle associazioni di Volontariato della provincia di Trieste interessate a lavorare in rete, una proposta condivisa indirizzata alla cittadinanza, centrata su un tema comune qualificante l’impegno civico e la solidarietà che ciascuna associazione declinerà in base al suo ambito specifico di intervento per un servizio più armonico ed efficace.
L’ACCRI sta registrando in questi giorni le prime adesioni al progetto e si augura la partecipazione di un gran numero di associazioni triestine.

Per informazioni: tel. 040 307899 oppure trieste@accri.it

5 x mille

Anche quest’anno nella dichiarazione dei redditi c’è uno spazio per destinare il 5 per mille ad una associazione non profit di tua scelta,  alla ricerca oppure alle attività sociali….

Per aiutare Il Cenacolo è sufficiente la Tua firma nel primo riquadro “sostegno alle associazioni no profit”  indicando il codice fiscale dell’associazione:

90081760325

Senza che ti costi nulla,  hai donato un prezioso contributo che ci consentirà di proseguire la nostra attività.
E per questo desideriamo dirti

Grazie!

La “casa famiglia”

PREMESSA

La Comunità Alloggio nasce da una collaborazione tra il Comune di Trieste e  l’associazione di Volontariato per Disabili  “Il Cenacolo” – ONLUS, per rispondere ad alcuni bisogni concreti di disabili fisici e mentali adulti e delle loro famiglie:l’associazione “il Cenacolo” persegue le seguenti finalità:·       farsi carico delle situazioni di sofferenza, solitudine e bisogno presenti nella realtà delle persone disabili e delle loro famiglie;

·       offrire un sostegno alle persone disabili ed  alle loro famiglie;

·       promuovere proposte concrete d’impegno favorendo la crescita e la formazione del volontariato;

·       sensibilizzare cittadini, istituzioni ed enti sulle problematiche dei disabili.

 

LA QUERCIA Società Cooperativa Sociale elabora il presente progetto educativo a favore della Comunità alloggio dell’Associazione Il Cenacolo, nel rispetto del rapporto contrattuale esistente tra i due enti ed al fine di pianificare, con periodicità annuale, il servizio ivi prestato.

OBIETTIVI

Il presente PROGETTO PER LA COMUNITà si propone di:

  • evitare la prospettiva dell’istituzionalizzazione dell’adulto disabile come unica risposta al di fuori e dopo il nucleo familiare;
  • garantire sicurezza ed accudimento alle persone disabili che non siano in grado di raggiungere una sufficiente autonomia personale, quando le risorse del nucleo familiare siano temporaneamente o permanentemente compromesse;
  • offrire alla persona un ambiente di convivenza improntato ad uno stile comunitario in cui venga valorizzata la soggettività e la storia di ciascuna persona;
  • costruire una comunità aperta e integrata nel territorio, con la rete dei servizi e con le famiglie, che mantenga la continuità nei riferimenti e nel radicamento delle persone;

costruire insieme alle persone disabili un progetto di comunità e di vita che pur tenendo conto dei bisogni e delle difficoltà di ciascuno, non le esenti a priori dalla possibilità di crescere in ruoli adulti e nell’assunzione di responsabilità occupazionali, lavorative, socio relazionali e affettive.

STRUMENTI

Gli strumenti sono di natura prevalentemente educativa e si collocano in diversi ambiti.

AMBIENTE

La Comunità viene strutturata come ambiente familiare, improntato al conseguimento di un clima relazionale sereno, rispettoso  ed accogliente.  I residenti  partecipano attivamente nella cura e nella personalizzazione degli spazi di vita quotidiana.

QUOTIDIANO

La Comunità rappresenta un luogo di vita con un proprio stile, improntato alla collaborazione e dove si instaurano delle routine (i pasti insieme, la cura degli spazi comuni e personali, le uscite, le feste di compleanno, ecc.). La vita in Comunità prevede un continuo dialogo tra educatori e residenti, sull’andamento della convivenza, dei problemi che sorgono e sulle diverse dinamiche relazionali.

RELAZIONE EDUCATIVA

La relazione educativa in Comunità è improntata all’accoglienza, all’ascolto, al dialogo, all’accompagnamento nel quotidiano, al supporto nell’elaborazione dei vissuti, alla presa in carico dei bisogni.

RAPPORTI CON L’ESTERNO

I rapporti con l’esterno si caratterizzano principalmente per l’impegno nell’attivazione e integrazione di risorse del territorio cittadino ai fini della realizzazione degli obiettivi educativi.

PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE

La progettazione educativa viene attuata in équipe e ridiscussa periodicamente attraverso una costante verifica dell’andamento dei Progetti Educativi Individuali ed il confronto con i servizi. L’équipe della Comunità produce inoltre una documentazione sistematica del lavoro svolto.

PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE

A favore di ogni ospite della Comunità viene predisposto ed attuato un Progetto Educativo Individuale nel quale vengono individuati obiettivi significativi per la persona e perseguibili attraverso l’impiego degli strumenti di cui dispone il servizio, appena descritti. Il Progetto Educativo Individuale viene condiviso con la famiglia dell’ospite quando possibile e sottoposto all’approvazione dell’Associazione, affinché ne valuti la rispondenza rispetto al mandato di accoglienza recepito dall’Ente inviante, referente per ogni accolto. Con periodicità determinata, ogni Progetto Educativo Individuale viene sottoposto a verifica, attraverso la rilevazione degli indicatori, durante le riunioni di supervisione. A seguito dei risultati della verifica, con cadenza annuale, i Progetti possono essere riformulati, individuando nuovi obiettivi da conseguire.

LE FIGURE PROFESSIONALI

L’équipe di lavoro della Comunità de “IL CENACOLO” è costituita da 10 educatori, un  Responsabile di Servizio ed uno psicologo.

La presenza delle figure educative si articola in modo da coprire tutte le esigenze degli ospiti.

All’equipe di lavoro possono partecipare inoltre, tirocinanti degli istituti superiori e dell’Università siano essi in tirocinio presso la Cooperativa o l’Associazione, e borsisti di enti pubblici siano essi distaccati presso la cooperativa o l’Associazione.

L’équipe punta a seguire una linea educativa comune e si confronta costantemente sui diversi casi e sui relativi P.E.I.

Gli educatori effettuano una supervisione periodica (e in base alle esigenze contingenti) guidata da una psicologa di formazione sistemica, che contribuisce a far emergere ed elaborare le difficoltà, a migliorare la conduzione degli interventi e la qualità del lavoro di gruppo.

Inoltre, in base alle esigenze professionali dell’équipe e alle rilevazioni compiute periodicamente dagli psicologi della Funzione Sviluppo Risorse Umane de LA QUERCIA, vengono organizzati, dalla stessa Cooperativa, dei percorsi di formazione per gli educatori.

L’EDUCATORE

L’educatore in Comunità, per le diverse mansioni quotidiane che svolge, riveste un ruolo di sostegno per gli accolti, assumendo un ruolo di riferimento nella quotidianità di ciascuno di loro. Per questo motivo e per la delicatezza di tale ruolo, si prevede che l’educatore abbia una sufficiente esperienza professionale per poter operare presso la Comunità.

L’educatore svolge molteplici funzioni educative, che possono essere raggruppate in 4 aree di intervento:

  1. area della relazione educativa;
  2. area del quotidiano;
  3. area della progettualità;
  4. area del lavoro con l’esterno.

 

Il mansionario dell’educatore prevede che tra i vari interventi educativi ci sia anche la collaborazione con il Responsabile del Servizio e la psicologa, nella stesura e nella valutazione del Progetto Educativo Individuale, di ciascun ospite.

 

Deve quindi partecipare con costanza e puntualità alle riunioni d’equipe, in modo attivo e costruttivo, ponendosi come obiettivo il mantenimento raggiungimento di una linea educativa comune e condivisa con l’equipe. L’educatore accoglie, ascolta, accompagna e stimola l’accolto durante il suo percorso in Comunità. Le capacità personali permettono all’educatore di offrire attenzione e comprensione al vissuto affettivo dell’ospite e disponibilità a chiarimenti sui suoi vissuti e comportamenti. L’educatore deve mettere in atto un ascolto partecipante, che gli permetta di accostarsi alla realtà, di comprendere le rappresentazioni degli altri, garantendo una restituzione della comprensione attraverso la costruzione di un progetto.

 

Attraverso la relazione educativo-affettiva l’educatore osserva i cambiamenti e i momenti di stasi vissuti da ciascun ospite e crea dei momenti d’ascolto e di riflessione per affrontare e superare le difficoltà. Dinanzi ad ogni cambiamento, l’educatore incoraggia e rinforza, portando a riflettere sulla fase del percorso che sta vivendo, non interviene sempre in modo direttivo ma deve saper valutare le diverse situazioni che richiedono la sua collaborazione.

 

Deve saper gestire anche le diverse dinamiche di gruppo in modo tale che questo diventi un luogo d’incontro propositivo e di riflessione non uno strumento di trasgressione e complicità regressiva. Deve quindi saper gestire situazioni di conflitto tra i residenti, tramite opera di mediazione, ascolto e proposta di riflessione.

 

L’educatore, per motivi di tutela verso gli accolti, è sempre informato sugli spostamenti degli ospiti e sulle loro frequentazioni. La Comunità non si propone, certo, come struttura chiusa e isolata dal contesto esterno, in quanto gli ospiti, in base ai diversi P.E.I., all’età e alla loro autonomia personale, frequentano la realtà territoriale. Si tratta di una Comunità educativa che osserva la capacità di socializzazione degli ospiti, per questo si attua un continuo contatto con le diverse agenzie del territorio.

Vista la tipologia del Servizio e l’intervento offerto, l’educatore non si pone, nei confronti degli ospiti, con atteggiamenti di vigilanza incondizionata, ma con modalità di relazione basate sulla fiducia, costantemente verificata in relazione alle capacità del singolo.

RESPONSABILE DEL SERVIZIO

Il Responsabile del Servizio, al quale viene richiesta una specifica formazione e/o esperienza pluriennale, si occupa della gestione complessiva della Comunità.

E’ sempre presente all’interno della struttura, vive la quotidianità e si occupa direttamente anche della rilevazione e dell’osservazione dell’avanzamento di ogni singolo Progetto Educativo Individuale, affiancato dagli educatori.

 

Ricopre ruoli di responsabilità in ordine a:

  • organizzazione del lavoro;
  • controllo di gestione;
  • referenza interna;
  • referenza esterna;
  • documentazione;
  • Privacy
  • sicurezza

In particolare:

  • fornisce supervisione organizzativa al lavoro d’equipe;
  • organizza e coordina l’intervento educativo degli educatori;
  • supporta il lavoro degli educatori ed effettua un monitoraggio continuo per prevenire situazioni di burn out negli educatori;
  • si occupa dell’inserimento degli eventuali nuovi ospiti attraverso il contatto con i Servizi Sociali, cura l’elaborazione della relativa documentazione in collaborazione con educatori e psicologo (relazioni di osservazione, P.E.I., relazione di aggiornamento e verifica, verbali delle riunioni di verifica, relazione di dimissioni);
  • cerca e mantiene i contatti periodici con i Servizi territoriali per un intervento di rete;
  • cura e mantiene i rapporti con le famiglie in funzione del Progetto Educativo Individuale degli ospiti;
  • osserva e valuta l’andamento generale della Comunità ed eventuali cambiamenti da effettuare, sia nella struttura che nell’intervento educativo adottato;
  • valuta eventuali bisogni formativi dell’equipe educativa;
  • mantiene i contatti con la Cooperativa e gli altri Servizi;
  • fa parte del Gruppo di lavoro per la Qualità ed è responsabile per l’applicazione del Sistema Qualità in Comunità.

 

LO PSICOLOGO

Lo psicologo, specializzato in psicoterapia sistemico-relazionale, opera in Comunità per una media di 10 ore al mese, con le seguenti aree di intervento:

  • conduce le riunioni di supervisione, favorendo lo scambio di opinioni, punti di vista, ascolto e rispetto delle idee di ciascun membro dell’equipe. Aiuta nell’elaborazione di decisioni il più possibile condivise in merito agli argomenti discussi;
  • verifica dell’andamento dei progetti educativi attraverso le riunioni di supervisione e rilievo degli indicatori;
  • favorisce un atteggiamento costruttivo (pensiero rivolto a ciò che è utile e positivo) per il bene dei residenti;
  • opera per mantenere e favorire un clima collaborativo e costruttivo nell’equipe;
  • supporta anche individualmente gli operatori, se necessario, nell’elaborazione di vissuti personali;

affianca il responsabile nei rapporti con i familiari dei residenti.

LE REGOLE

La vita in Comunità è scandita quotidianamente da alcune regole. La linea educativa scelta lavora a favore della loro introiezione, non con l’imposizione direttiva, ma attraverso la relazione educativa.

 

Per raggiungere gli obiettivi del PROGETTO EDUCATIVO DELLA COMUNITA’ e dei singoli P.E.I., è di fondamentale importanza che gli accolti comprendano l’utilità delle regole (ad es. rispetto reciproco, educazione, collaborazione domestica, ecc.), basilari per il loro percorso di crescita. Per questo motivo, quando si attua l’accoglimento, l’educatore presenta e spiega le regole della Comunità, i diversi orari della giornata, gli impegni quotidiani e altri principi di normale convivenza di gruppo.

IL SISTEMA QUALITà

LA QUERCIA Società Cooperativa Sociale adotta un Sistema di Gestione per la Qualità che riguarda diverse attività relative ai servizi da questa gestiti.

È intendimento della Cooperativa mantenere l’ambito di applicazione del suo Sistema ai servizi di accoglienza residenziale ai disabili, di cui il servizio a favore della Comunità de IL CENACOLO rappresenta un contesto operativo.

Statuto

 

 

Statuto dell’Associazione di Volontariato per disabili

“IL CENACOLO”

O.N.L.U.S

 

Articolo 1 – Costituzione

E’ costituita con sede in Trieste, un’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale con la denominazione ”Il Cenacolo”. L’Associazione, apolitica ed apartitica, è costituita principalmente da familiari di portatori di handicap; si ispira ai principi della libera e spontanea associazione, è di carattere democratico e solidaristico.

L’Associazione non si prefigge finalità di lucro, fondandosi esclusivamente sull’impegno gratuito, spontaneo e disinteressato degli aderenti.

 

Articolo 2 – Finalità

L’associazione “Il Cenacolo” si ispira in modo irrinunciabile ai principi ed ai valori umani del cristianesimo ed in tale ottica persegue le seguenti finalità:

  • farsi carico delle situazioni di sofferenza, solitudine e bisogno presenti nella realtà delle persone disabili e delle loro famiglie;
  • offrire un sostegno alle persone disabili e alle loro famiglie;
  • promuovere proposte concrete d’impegno favorendo la crescita e la formazione del volontariato;
  • sensibilizzare cittadini, istituzioni ed enti sulle problematiche dei disabili.

 

Articolo 3 – Modalità d’intervento

L’associazione “Il Cenacolo”, attuando tipologie di intervento ispirate alla salvaguardia ed alla valorizzazione delle risorse e delle abilità sociali ed individuali, anche residuali, dei cittadini aventi diritto, persegue i suoi fini attraverso le seguenti modalità:

  • promuove, crea e gestisce – anche a mezzo di convenzioni con altri soggetti pubblici e privati che ne condividano le finalità – iniziative, servizi terapeutici, di accoglienza residenziale e diurna, di assistenza a domicilio, turismo sociale e soggiorni climatici e ricreativi a favore di persone disabili, nelle forme e nei modi ritenuti utili al raggiungimento delle finalità di cui all’art. 2. Come obiettivo primario si pone la realizzazione di comunità alloggio e centri diurni, con strutture riabilitative e laboratori adeguati alle potenzialità dei disabili;
  • esercita azione di stimolo nei confronti di associazioni, enti pubblici e privati e collabora con gli stessi al fine di individuare risposte soddisfacenti ai bisogni dei disabili e delle famiglie cui si rivolge, anche mediante l’attuazione e/o partecipazione a convegni, seminari, dibattiti, mostre sulla tematica della disabilità.

L’associazione opera prevalentemente nel territorio della Provincia di Trieste.

 

Articolo 4 – I soci

Possono essere soci dell’associazione “Il Cenacolo” persone fisiche e giuridiche che condividono e s’impegnano a perseguire le finalità della stessa.

Si diventa soci facendone richiesta scritta al Presidente; l’ammissione viene deliberata a maggioranza assoluta dal Consiglio Direttivo dell’associazione sulla base dei seguenti criteri di valutazione:

  • adesione alle finalità dell’associazione.
  • adesione partecipata e consapevole ai progetti discussi e approvati dall’Assemblea;
  • disponibilità al dialogo.
  • Disponibilità a prestare la propria opera in forma gratuita e volontaria

E’ diritto del socio essere informato adeguatamente dell’attività dell’Associazione.

Il Consiglio Direttivo ha facoltà di escludere il socio che, a suo insindacabile giudizio:

  • attui comportamenti, attivi od omissivi, che contrastino con le finalità di cui all’art. 2 del presente Statuto;
  • disattenda ai criteri sulla base dei quali è stata disposta la sua ammissione a socio;
  • non versi la quota associativa, senza giustificate motivazioni, entro il termine prescritto dal Consiglio Direttivo per l’anno di competenza.

Può recedere da socio chi non sia più in grado di concorrere al perseguimento delle finalità dell’associazione.

 

Articolo 5 – Quota associativa

L’Assemblea stabilisce annualmente l’entità della quota associativa ed il termine entro il quale dev’essere versata.

 

Articolo 6 – Organi dell’associazione

Sono organi dell’associazione “Il Cenacolo” l’Assemblea Generale, il Consiglio Direttivo, il Collegio dei Revisori dei Conti e il Collegio dei Probiviri.

 

Articolo 7 – Composizione, convocazione e validità, compiti dell’Assemblea

L’Assemblea dell’associazione “Il Cenacolo” è composta da tutti i soci ammessi ai sensi dell’art. 4. Ogni socio ha diritto a un voto, non sono ammesse deleghe.

L’Assemblea Ordinaria è convocata dal Presidente almeno una volta all’anno per le deliberazioni previste dal presente Statuto. La convocazione avviene tramite lettera indicante il giorno, l’ora, il luogo della seduta e gli argomenti all’ordine del giorno, da spedirsi con anticipo di almeno dieci giorni. Può essere convocata, in forma straordinaria, anche su richiesta del Consiglio Direttivo o di almeno un quinto dei soci. L’Assemblea è validamente costituita, in prima convocazione, con la metà più uno dei soci; in seconda con qualunque numero di presenti. L’Assemblea delibera a maggioranza semplice.

E’ ammessa una sola delega scritta per ciascun socio presente.

E’ ammesso il voto per corrispondenza con norme delegate al Consiglio Direttivo.

Sono compiti dell’Assemblea:

  • eleggere il Consiglio Direttivo;
  • approvare la relazione del Presidente, del Tesoriere e del Collegio dei Revisori dei conti;
  • deliberare sull’indirizzo generale dell’associazione, di cui ai precedenti artt. 2 e 3, e sugli eventuali argomenti posti all’ordine del giorno;
  • approvare i bilanci preventivo e consuntivo, relativi all’amministrazione dell’associazione;
  • nominare il Collegio dei Revisori dei conti;
  • nominare il Collegio dei Probiviri;
  • approvare le modifiche al presente Statuto;
  • ratificare il recesso e l’esclusione da socio.
    • stabilire annualmente le quote associative ed il termine entro cui devono essere versate.

 

Articolo 8 – Composizione, convocazione e validità, compiti del Consiglio Direttivo

L’associazione “Il Cenacolo” è diretta da un Consiglio Direttivo, eletto in seno all’Assemblea, che dura in carica tre anni; il numero dei consiglieri viene indicato dall’Assemblea ad ogni scadenza di mandato; in caso di dimissioni o decesso di consiglieri prima della scadenza del mandato, subentrano in carica coloro che, dalle ultime elezioni, risultano aver riportato il maggior numero di voti tra i non eletti. I consiglieri sono rieleggibili. Le cariche non sono retribuite; sarà previsto un rimborso per le spese autorizzate eventualmente sostenute per l’attività dell’associazione.

Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente dell’associazione o su richiesta di almeno due terzi dei consiglieri. Le sedute sono valide quando sia presente la metà più uno dei consiglieri. Non sono ammesse deleghe. Le delibere sono approvate a maggioranza dei presenti.

Sono compiti del Consiglio Direttivo:

  • eleggere, nella prima seduta successiva all’Assemblea Generale in cui si è eletto il Consiglio, il Presidente, il Vicepresidente, il Tesoriere, il Segretario;
  • provvedere all’amministrazione ordinaria e straordinaria del patrimonio e dei mezzi di finanziamento dell’associazione;
  • provvedere allo sviluppo e all’indirizzo generale dell’associazione, individuando i settori di intervento, affidando le relative mansioni, istituendo gruppi di lavoro, stipulando convenzioni con altri soggetti privati e pubblici;
  • deliberare sull’ammissione di nuovi soci e sull’esclusione di soci che abbiano perduto i requisiti;
  • stabilire l’ordine del giorno dell’Assemblea Generale;

 

Articolo 9 – Il Presidente

Il Presidente dell’associazione “Il Cenacolo” ha la rappresentanza legale della stessa. Convoca il Consiglio Direttivo e, in caso di urgenza, assume i provvedimenti di competenza dello stesso, sottoponendoli a verifica nella successiva riunione.

 

Articolo 10 – Il Vicepresidente

Il Vicepresidente sostituisce il Presidente in caso di assenza o di impedimento di quest’ultimo o su sua espressa delega

Articolo 11 – Il Tesoriere

Il Tesoriere redige i bilanci preventivo e consuntivo dell’associazione e li sottopone al Consiglio Direttivo.

 

Articolo 12 – Il Segretario

Il Segretario esegue gli atti predisposti dal Consiglio Direttivo; redige i verbali del Consiglio e dell’Assemblea.

 

Articolo 13 – Il Collegio dei Revisori dei conti

Il Collegio dei Revisori dei conti è composto da 3 membri. Esso effettua la vigilanza contabile dell’attività generale dell’associazione e riferisce all’Assemblea Generale. Il Collegio dei Revisori dei conti è presieduto da un Presidente, nominato, insieme agli altri due membri del Collegio, dall’Assemblea Generale, per la durata di tre anni. Essi possono partecipare alle riunioni del Consiglio Direttivo, con voto consultivo sugli argomenti attinenti le loro funzioni.

 

Articolo 14 – Il Collegio dei Probiviri

I Probiviri esaminano comportamenti dei Soci in contrasto con quanto previsto dallo Statuto e ne demandano i propri giudizi al Consiglio Direttivo.

 

Articolo 15 – Patrimonio

Il patrimonio dell’associazione “Il Cenacolo” fatte salve le norme civili in materia, è costituito da:

  • beni mobili e immobili a qualsiasi titolo acquisiti in proprietà;
  • eventuali fondi di riserva costituiti con le eccedenze di bilanci;
  • eventuali erogazioni, donazioni o lasciti;
  • ogni altro tipo di entrata

 

Articolo 16 – Mezzi di finanziamento

Per il finanziamento delle proprie attività l’associazione si avvale di:

  • quote associative dei soci;
  • contributi di amministrazioni pubbliche, di Enti pubblici e/o privati e di privati;
  • mutui e finanziamenti in genere da parte di istituti di credito o altre persone giuridiche;
  • ogni altra risorsa e ogni strumento di esercizio non destinati ad incrementare il patrimonio.

L’esercizio decorre dall’1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno.

Articolo 17 – Modifiche al presente statuto

Le modifiche al presente Statuto devono essere approvate dall’Assemblea Generale Straordinaria con il voto favorevole di due terzi dei soci votanti.

 

Articolo 18 – Caso di scioglimento

L’eventuale scioglimento dell’associazione dovrà essere deliberato dall’Assemblea Straordinaria, la quale provvederà anche alla nomina di uno o più liquidatori e determinerà le modalità di liquidazione del patrimonio ai sensi dell’art. 30 del Codice Civile e dell’art. 21 delle disposizioni di attuazione del medesimo.

L’Assemblea straordinaria emanerà le necessarie delibere relative alla devoluzione dei beni, che dovrà avvenire a favore di altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3, comma 190, della legge 23.12.1996 n° 662, salvo diversa destinazione imposta dalla legge.

 

 

Articolo 19 – Richiamo alle normative generali

Per tutto quanto non contemplato e regolato dal presente statuto, si applicano le norme del Codice Civile e le altre disposizioni di legge in materia di associazioni private non aventi per oggetto l’esercizio di attività commerciali, né fini di lucro e speculativi; in particolare si fa riferimento alla normativa sulle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (O.N.L.U.S.) ai sensi del D. Lgs. N° 460 dd. 4.12.1997 e successive integrazioni e modifiche.

 

 

 

 

 

Chi siamo

L’associazione IL CENACOLO ONLUS sorge nel 1998 per iniziativa di un gruppo di familiari di portatori di handicap e da varie persone sensibili ai problemi di inserimento del cittadino disabile nel tessuto sociale e per la garanzia del migliore sviluppo delle sue capacità nell’arco della vita. Leggi avanti